giovedì 24 luglio 2014

Una magia sinologica

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Ilaria Tipa Interprete e traduttrice blog diIlaria Tipa' è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.

Sulla spiaggia, sotto l'ombrellone con un'ombra piacevole e un venticello fresco che rende sopportabile il sole di fine luglio, c'è chi dorme, chi fa le parole crociate e chi ... legge. Trovo già poco piacevole di per sé il trascorrere il tempo nell'ozio su una sdraio, l'unico modo che conosco per tollerare la cosa è quella di portare almeno uno, due o siano tre libri e avere un'ampia scelta per trascorrere il tempo in buona compagnia e uccidere la maledetta noia da ombrellone.

Quest'anno, oltre a un romanzo in cinese comprato in qualche angolo remoto della libreria Chengpin di Xinyi a Taipei intitolato "Ho perso l'amore" (我把愛情丟了), al quarto e penultimo volume della Saga dei Belgariad di Eddings (ringrazio ancora vivamente chi me ne ha consigliato la lettura) che non voglio finire troppo in fretta (in versione ebook per allegerire il peso), a un libro veramente da spiaggia da leggere ad alta voce ovvero "Momenti di Trascurabile Felicità" ... Insomma, oltre a tutto questo, c'è il libro che ho letto oggi per la maggior parte del tempo e che è la ragione di questo post.

"La via della forza interiore, alle radici della scuola interna." di Carlo Moiraghi 

Potrebbe esser interessante sapere che è un libro che, come spesso mi capita, non avrei dovuto comprare perché, come spesso mi capita, ne avevo una pila molto ben nutrita in attesa di esser letti; eppure, eccolo qui. Perché quando trovi un libro sull'alchimia interna in Medicina Tradizionale Cinese in una libreria impensabile, piccola piccola, che odora ancora di libri antichi, che trasuda sapere e conoscenza ... lo devi comprare, è una sorta di imperativo morale.
Quindi eccolo qui. Una bella copertina rosso fuoco che non guasta mai.
Inizio la lettura e vengo rapita da un passo, un passo che dice quanto ho sempre pensato - più o meno da quando, inesperta studentessa del secondo della triennale, mi trovavo a dover provare, per qualche arcana ragione, a tradurre i versi dei poeti Tang - un passo che non può non toccare, non colpire e non far annuire in modo convinto qualsiasi sinologo o probabilmente qualsiasi appassionato che abbia avuto modo, anche solo lontanamente, di sbirciare quel mondo pieno di fascino e, lasciatemelo dire, di magia e che è misteriosamente contenuto in un insieme, più o meno intricato, di tratti codificati, che vanno tracciati secondo una sequenza ordinata e immutata nel tempo ... insomma, di quel mondo meraviglioso che sono i caratteri cinesi.

"L'ideogramma è, come il vocabolo indica, la grafia di un'idea.
La lettura di un ideogramma comporta quindi la visualizzazione del concetto evocato e sintetizzato dai segni grafici. 
Scrivere mediante ideogrammi significa quindi disegnare segni e simboli guida, che servano da semi evocatori di immagini e di contenuti in chi li osserva. Radicato in questi semi, il significato sviluppa da sé tronco, rami, foglie e fiori, nella mente di chi quell'ideogramma legge.
Si tratta dunque di creare in modo corretto il significato sviluppando i semi concettuali insiti negli ideogrammi.
Tentare quindi di tradurre in lettere un tale processo significa comunque limitarne e impoverirne l'espressione. Pure questo è il percorso."  (da pag. 23 "Le Definizioni")

Credo che il passo si commenti da sé e che non ci sia molto che si possa aggiungere, se non che la metafora del significato che dal carattere che abbiamo di fronte crea "tronco, rami, foglie e fiori" nella mente di chi legge sia particolarmente calzante e che quella sia la sensazione grandiosa che si ha quando si inizia a conoscere un numero sufficiente di ideogrammi per poter affrontare la lettura di testi complessi ... ma a essere sinceri fino in fondo ... è anche la stessa sensazione che si ha quando i singoli tratti diventano prima radicali e poi, piano piano, quando guardi un carattere riesci, vittima del suo sortilegio fascinoso, a vedere sì i tratti e la loro sequenza, sì i radicali e le parti, ma se lo guardi tutto insieme, tutto d'un tratto, tutto con un sol colpo d'occhio, vedi molto di più e ora a pensarci bene, nella testa davvero, li senti sbocciare i fiori e dopo qualche istante maturano i frutti ...

Poi certo, tradurre quei fiori e quei frutti in un testo italiano ... è un'altra storia ...